Riproposizione in appello di un'eccezione di rito. Va proposto appello incidentale?
- domenico riva
- 9 nov 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Si ponga il caso in cui in primo grado nel contestare le domande avversarie abbiamo svolto un'eccezione di rito (ad esempio la tardività di un'eccezione avversaria) e inoltre abbiamo dedotto difese nel merito. Il tribunale nella sentenza accoglie le nostre difese di merito e nulla dice sulla nostra eccezione preliminare. Controparte impugna la sentenza di primo grado per ottenerne la riforma. Nel difenderci in appello intendiamo riproporre sia l'eccezione di rito sia le difese di merito. E' sufficiente riproporre la nostra eccezione in appello a sostegno delle nostre difese o dobbiamo a tal fine proporre anche appello incidentale? La giurisprudenza della Suprema Corte ritiene che, quando un'eccezione di rito non venga esaminata e il Giudice decida nel merito, si sia di fronte ad un implicito rigetto dell'eccezione di rito e che, se la parte che ha proposto l'eccezione intende riproporla in appello, debba proporre necessariamente appello incidentale (Cass. Civ. Sez. Un. 12/5/2017 n. 11799, vedasi soprattutto il paragrafo 9.4.6. della sentenza), non essendo sufficiente la mera riproposizione dell'eccezione ex art. 346 cpc. Secondo la Suprema Corte, infatti, “poiché l'eccezione di rito doveva esaminarsi prima di quella di merito e ne condizionava l'esame, il silenzio del giudice si risolve però – ancorché la sua opinione sull'eccezione di rito non sia stata manifestata e possa in ipotesi essere espressione di scelta della soluzione più liquida -in un error in procedendo, cioè nell'inosservanza della regola per cui il merito si sarebbe potuto esaminare solo per il caso di infondatezza dell'eccezione di rito. La violazione di tale regola, in quanto ha inciso sulla decisione, esige allora una reazione con l'appello incidentale e non la riproposizione dell'eccezione di rito, perché è necessario che venga espressa con un'attività di critica del modus procedendi del giudice di primo grado, che necessariamente avrebbe dovuto esaminare l'eccezione di rito”.
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